MUSICOTERAPIA
INDIVIDUALE
Così come la musica
viene definita l'"Arte dei suoni", la musicoterapia può
essere presentata come l'"Arte della comunicazione attraverso i
suoni". L'uomo fin dall'antichità ha utilizzato il mezzo sonoro
per comunicare, e non solo: la musica accompagnava qualsiasi tipo di
attività, dal lavoro nei campi ai riti religiosi. Il canto e la
danza sono aspetti che con le varie sfaccettature proprie del corso
della storia, hanno sempre rappresentato una parte importantissima
per tutte le culture.
E così anche nello
sviluppo di ogni singolo essere umano scopriamo che la musica gioca
un ruolo fondamentale, fin da quando, nel grembo materno, il bambino
non conosce un attimo di silenzio, in quella che Giulia Cremaschi
definisce la "Prima Orchestra". Il battito del cuore, il
ritmo dei passi della mamma, il suo respiro, la voce, con quel timbro
unico e irripetibile, che il piccolo riconoscerà anche tra mille
voci: all'inizio della vita l'uomo sperimenta profondamente che cosa
è il fenomeno della "Risonanza Corporea". Come la cassa di
risonanza di uno strumento musicale, anche noi, infatti, percepiamo i
suoni che ci arrivano attraverso il "con-vibrare".
Contrariamente a quello che si può pensare, non si ascolta solo con
le orecchie, ma con tutto il corpo.
Il musicoterapeuta
recupera questo aspetto vitale della musica per aiutare la persona ad
andare verso il benessere, a trovare un equilibrio psicofisico ed
emotivo. Attraverso la tecnica musicale, l'improvvisazione clinica,
il dialogo sonoro, e altri strumenti, il professionista della
musicoterapia legge nella persona quella che Edith Stein chiama
"Partitura Vivente": il gioco dei suoni, dei ritmi, delle
intensità, seguono il movimento, il canto, le emozioni, della
persona di cui il musicoterapeuta si prende cura, e si instaura
così una relazione profonda, che va al di là delle parole, che
accoglie, non giudica, ed aiuta a trovare una via per attraversare le
difficoltà, fisiche, psichiche o emotive che siano.
I motivi per cui si può
decidere di intraprendere un percorso di musicoterapia individuale
sono moltissimi, e non c'è una regola precisa. Qui di seguito si
inseriscono alcuni casi in cui la musica può essere utile, anche se
il seguente elenco vuole solamente essere una traccia:
autismo infantile,
disturbi dello spettro autostico, disturbi pervasivi generalizzati
dello sviluppo, disarmonie evolutive; bambini non vedenti; bambini
prematuri; disabilità in generale; paralisi cerebrale; problemi di
apprendimento; problemi e/o disturbi di linguaggio; sindrome di Down;
sindromi varie; sordità.
La seduta di
musicoterapia si svolge una volta a settimana, dura un'ora, e, a
seconda dell'età e delle problematiche presenti, viene richiesta la
presenza di una figura di riferimento (madre, padre, educatore...)
che partecipi alla seduta. Questo, in un'ottica sistemica, riguarda
l'importanza di creare una "Relazione Circolare" intorno
alla persona, e che tutti quelli che di essa si prendono cura
lavorino in sinergia per creare le condizioni ottimali verso la
crescita e il miglioramento.