sabato 9 settembre 2017

MUSICOTERAPIA INDIVIDUALE

MUSICOTERAPIA INDIVIDUALE




Così come la musica viene definita l'"Arte dei suoni", la musicoterapia può essere presentata come l'"Arte della comunicazione attraverso i suoni". L'uomo fin dall'antichità ha utilizzato il mezzo sonoro per comunicare, e non solo: la musica accompagnava qualsiasi tipo di attività, dal lavoro nei campi ai riti religiosi. Il canto e la danza sono aspetti che con le varie sfaccettature proprie del corso della storia, hanno sempre rappresentato una parte importantissima per tutte le culture.
E così anche nello sviluppo di ogni singolo essere umano scopriamo che la musica gioca un ruolo fondamentale, fin da quando, nel grembo materno, il bambino non conosce un attimo di silenzio, in quella che Giulia Cremaschi definisce la "Prima Orchestra". Il battito del cuore, il ritmo dei passi della mamma, il suo respiro, la voce, con quel timbro unico e irripetibile, che il piccolo riconoscerà anche tra mille voci: all'inizio della vita l'uomo sperimenta profondamente che cosa è il fenomeno della "Risonanza Corporea". Come la cassa di risonanza di uno strumento musicale, anche noi, infatti, percepiamo i suoni che ci arrivano attraverso il "con-vibrare". Contrariamente a quello che si può pensare, non si ascolta solo con le orecchie, ma con tutto il corpo.
Il musicoterapeuta recupera questo aspetto vitale della musica per aiutare la persona ad andare verso il benessere, a trovare un equilibrio psicofisico ed emotivo. Attraverso la tecnica musicale, l'improvvisazione clinica, il dialogo sonoro, e altri strumenti, il professionista della musicoterapia legge nella persona quella che Edith Stein chiama "Partitura Vivente": il gioco dei suoni, dei ritmi, delle intensità, seguono il movimento, il canto, le emozioni, della persona di cui il musicoterapeuta si prende cura, e si instaura così una relazione profonda, che va al di là delle parole, che accoglie, non giudica, ed aiuta a trovare una via per attraversare le difficoltà, fisiche, psichiche o emotive che siano.
I motivi per cui si può decidere di intraprendere un percorso di musicoterapia individuale sono moltissimi, e non c'è una regola precisa. Qui di seguito si inseriscono alcuni casi in cui la musica può essere utile, anche se il seguente elenco vuole solamente essere una traccia:
autismo infantile, disturbi dello spettro autostico, disturbi pervasivi generalizzati dello sviluppo, disarmonie evolutive; bambini non vedenti; bambini prematuri; disabilità in generale; paralisi cerebrale; problemi di apprendimento; problemi e/o disturbi di linguaggio; sindrome di Down; sindromi varie; sordità.

La seduta di musicoterapia si svolge una volta a settimana, dura un'ora, e, a seconda dell'età e delle problematiche presenti, viene richiesta la presenza di una figura di riferimento (madre, padre, educatore...) che partecipi alla seduta. Questo, in un'ottica sistemica, riguarda l'importanza di creare una "Relazione Circolare" intorno alla persona, e che tutti quelli che di essa si prendono cura lavorino in sinergia per creare le condizioni ottimali verso la crescita e il miglioramento.

MUSICOTERAPIA DI GRUPPO (adulti)

MUSICOTERAPIA DI GRUPPO


"Essendo la musica l’origine delle Arti e dei Linguaggi, la musicoterapia può significare “ricerca” del modo di comunicare proprio di ogni persona, prima ancora che la parola nasca". (Giulia Cremaschi Trovesi)
La musica è un mezzo che ci aiuta a contattare delle parti di noi, e ci permette di avviare un percorso di crescita personale attraverso il suono. Conoscersi e prendere consapevolezza di chi siamo attraverso il linguaggio espressivo-musicale: questo è il percorso proposto, attraverso l'approfondimento della tecnica vocale, di esercizi di sperimentazione corporea, euritmia, dialogo sonoro. Le tecniche utilizzate durante gli incontri fanno riferimento al metodo della Muscoterapia Umanistica, che mette la persona al centro, e guarda il corpo come una partitura vivente, da cui improvvisare suoni, ritmi, intensità diverse per ciascuno.
In definitva "fare musica" significa cantare, danzare, suonare, e smuove dentro di noi molte cose: attraverso il fenomeno della Risonanza Corporea emergono emozioni e vissuti, ma anche coscienza corporea. Il suono ci aiuta a comprendere i nostri blocchi, e può aiutarci ad andare vero il benessere, verso l'equilibrio psicofisico, verso la consapevolezza.
Soprattutto può aiutarci a trovare un modo di comunicare che va al di là delle parole, anzi, sta prima di esse, sta alla base di ogni linguaggio espressivo, e ci permette di entrare in contatto con noi stessi, con gli altri e con il mondo che ci circonda.
Il corso è rivolto ad adulti che vogliono fare incontri di crescita personale attraverso la musica, e si svolgono come singoli incontri di 2 ore ciascuno, oppure in forma di seminario durante il week-end.


MUSICA PER MAMME IN ATTESA

MUSICA PER MAMME IN ATTESA


La donna che si trova con un bambino nel grembo sa quanto è importante prepararsi al momento della nascita. Mai come in questo momento della sua vita, una mamma sa e sperimenta che cosa vuol dire relazione. Un corpo dentro un altro corpo, mille emozioni che nascono nuove e diverse ogni giorno, la volontà di stare bene per far crescere il proprio piccolo dentro di sé...questo e molto altro si trova a sentire una mamma in attesa. Che cosa vuol dire fare e sperimentare musica durante questo periodo così particolare? La mamma è la "Prima Orchestra" che suona per il bambino, è lei che gli trasmette la sua voce dall'interno, è lei che cammina e gli fa sentire il ritmo dei suoi passi, balla, e il piccolo si sente cullato, il suo cuore batte il ritmo ternario incessantemente, a volte più veloce, altre più lento, e il bambino non ha mai un attimo di silenzio, è immerso nel suono, attraverso le casse di risonanza sue e della mamma.
Ascoltare musica, cantare, danzare, sono attività che favoriscono la relazione tra i due.
La Risonanza Corporea è proprio all'origine di ogni relazione, di ogni movimento, e delle emozioni. Tutto quello che il bambino sperimenta dentro la pancia della mamma lo ritroverà poi anche nella "Grande Orchestra", il mondo che lo accoglierà alla nascita. Riconoscerà la voce della madre, il ritmo del suo cuore quando lo prenderà in braccio, i suoi movimenti, il ritmo del suo corpo.
Fare musica con una madre e il piccolo che porta dentro di sé vuol dire proprio favorire tutto questo.



CHI SONO




Giulia Amadei nasce il 4 dicembre 1984. Nel 2008 consegue il diploma di pianoforte presso l'Istituto Musicale “P. Mascagni” di Livorno sotto la guida del M° Daniel Rivera. Durante la sua formazione pianistica svolge attività di accompagnamento delle varie classi di strumento e dedica ampio spazio all'attività di musica da camera, e per due anni è la pianista accompagnatrice della classe di Arte Scenica dell'Istituto.
Nel frattempo studia canto con il M° Steven Woodbury e consegue da privatista il Compimento Inferiore presso l'Istituto “P. Mascagni”. La sua attività di cantante si esprime soprattutto in formazioni cameristiche, e per alcuni anni si esibisce in concerti come soprano I solista nell'Ensemble a cappella “Octoechos”.
In seguito si specializza in musicoterapia, conseguendo a pieni voti il Master triennale presso il CESFOR di Bolzano, ed entrando poi a far parte del registro professionale della F.I.M. (Federazione Italiana Musicoterapeuti). Attualmente segue la formazione continua e la supervisione con la prof.ssa Giulia Cremaschi Trovesi, ideatrice e caposcuola del metodo della Musicoterapia Umanistica.
Dal 2009 al 2011 segue il corso biennale di improvvisazione al pianoforte per musicisti e musicoterapeuti tenuto da Louisa Di Segni Jaffè e Giulia Cremaschi Trovesi e frequenta il primo anno di formazione del corso di Pedagogia Musicale secondo il metodo Jacques-Dalcroze.
Dal 2003 svolge attività di insegnamento in vari ambiti: progetti di pedagogia musicale nella scuola dell'infanzia e primaria; interventi specifici di musicoterapia all'interno della scuola; formazione per insegnanti; insegnamento di pianoforte presso scuole di musica; laboratori di musicoterapia all'interno di scuole di musica e Centri per disabili adulti.

Dal 2013 è direttrice del coro “L'ottava nota”, gruppo formato da adulti con disabilità e non, nato all'interno del laboratorio di canto corale presso il Centro Poliedro di Pontedera.